ciclo biologico zafferano
Il Crocus Sativus, nome scientifico dei bulbi di zafferano, è una pianta della famiglia delle Iridaceae. Si tratta di una pianta perenne, con foglie lineari e appuntite all’estremità . Si tratta di una pianta a bassa crescita con un bulbo-tubero sotterraneo, da cui si dipartono direttamente i fiori. I fiori e le foglie si trovano avvolti in delle guaine biancastre , chiamate spate con cui nascono dal terreno e poi aprirsi e rilasciare le foglie e il fiore. Quest’ultimi sono vistosi , formati da 6 petali che formano un tubo che si allarga alla fine, contengono i tre stigmi da cui si ricava la spezia chiamata zafferano. Il Crocus Sativus è una pianta sterile, i fiori non producono semi, la propagazione avviene solo per via agamica, cioè per differenzazione di nuovi bulbi da quello madre. Per questa caratteristica tutti i bulbi di zafferano sono uguali in tutto il mondo. La qualità della spezia è diversa nelle differenti località per la qualità del terreno, del clima e dalle tecniche di coltivazione dove è piantato, che conferiscono agli stigmi rossi, da cui si ricava la spezia, delle sostanze con caratteristiche peculiari da località a località . Lo zafferano a un ciclo biologico di 220 giorni, il fiore dopo un periodo di quiescenza nel periodo siccitoso, in estate, si risveglia con le prime piogge di settembre e ottobre, che in Italia rappresentano i mesi piovosi. Lo zafferano inizia a produrre le gemme sviluppandole, quelle in apice produrranno i germogli da cui nasceranno le foglie e i fiori, quelle laterali da cui nasceranno i bulbi figli più piccoli, e infine le radici che si differenziano in radici di due tipi, quelle per il movimento che permettono al bulbo di scendere in profondità e quelle assorbenti che porteranno nutrimento ai nuovi bulbi. Dopo il risveglio, intorno al mese di ottobre spunteranno dal terreno le spate da cui nasceranno i fiori, la fioritura può durare un intero mese con picchi di fioritura intorno al quindicesimo giorno. Nel frattempo spunteranno le foglie essenziali per la sintesi clorofilliana e l’ingrossamento dei bulbi figli. In Inverno il fiore diminuisce le proprie funzioni , viste le condizioni climatiche rigide per poi riprendere il pieno sviluppo nei mesi primaverili, esattamente dalla fine di febbraio ad aprile, in questi mesi i bulbilli di zafferano neoformati si differenziano da quello madre e cominciano a ingrossare. In questi mesi è importante l’apporto di acqua, nutrimenti de una buona esposizione al sole per trasformare gli zuccheri e immagazzinarli dei nuovi bulbi sotto forma di amido, inoltre in questo stesso periodo si differenziano nei bulbi le gemme a fiore apicali e quelle secondarie per la futura fioritura. In sostanza marzo e aprile sono i mesi in cui si determinerà la portata della nuova fioritura. A fine maggio, quando le temperature aumenteranno e le piogge diminuiranno, i bulbi seccheranno e perderanno le foglie ed entrano in quiescenza per affrontare i mesi di siccità e caldo.